La marijuana: prospettive per la prevenzione del diabete
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Diffusione della marijuana in USA
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Conclusioni
Diffusione della marijuana in USA
I ricercatori dell'University of Nebraska, l'Harvard School of Public Health e il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, sostengono che fumare abitualmente marijuana, eviterebbe il sovrappeso e preverrebbe il diabete: pur ingerendo in media 600 calorie al giorno in più rispetto alla media (considerato che il fumo fa aumentare l’appetito c.d. “fame chimica”), per qualche motivo ancora da scoprisi la marijuana non conduce all’obesità: su 4657 individui sani, dei quali il 12% erano fumatori abituali di marijuana, mentre un altro 42% aveva dichiarato di aver fumato spinelli in passato, dal monitoraggio del loro stato di salute, della circonferenza vita, dei livelli ematici di colesterolo e di zucchero, nonché dell'insulina a digiuno, è emerso che i fumatori abituali di cannabis sono sempre più magri dei non fumatori e hanno un girovita più piccolo e ciò a parità di tutti gli altri fattori, dall'età all'attività sportiva. Inoltre, presentano livelli maggiori di ccolesterolo buono ed un miglior controllo dello zucchero nel sangue, da cui la presunzione – perché ancora si ignorano le cause - che la marijuana migliora la funzione insulinica.
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Diabulimia
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Indice
Patologia
Meccanismo
Cause
Complicanze
Prevenzione
La diabulimia si riferisce ad un disturbo alimentare in cui le persone con diabete di tipo 1 deliberatamente si somministrano un quantitativo inferiore di insulina rispetto a quello richiesto dal corpo per la propria sopravvivenza, e ciò esclusivamente al sol fine di perder il peso. Secondo la dr.ssa afferma Maria Rosaria Cristofaro, dirigente medico di Diabetologia ed endocrinologia all'Ospedale Regionale di Campobasso e coordinatore del Gruppo nazionale donna Amd. «Il termine è un neologismo, nato dalla fusione di diabete e bulimia: in effetti vi sono molte affinità con i disturbi del comportamento alimentare, come la maggiore prevalenza del disturbo nel sesso femminile durante la seconda e terza decade di vita, o la preoccupazione ossessiva per la forma fisica e il peso corporeo».
Il microinfusore
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Indice
Il microinfusore
Storia
Componenti base
Parti meccaniche
Parti elettroniche
Collocazione del microinfusore
Tipo di insulina
Funzionamento
Infusione Basale
Infusioni mirate
Bolo rapido
Bolo prolungato
Bolo ad onda doppia o multiwave
Indicazioni terapeutiche – differenze con la terapia multiniettiva
Controlli glicemici
Vantaggi
Svantaggi
Ambito di applicazione
L’apprendimento
Malfunzionamenti
Vivere con il microinfusore
Gestione di alcune problematiche
1. Bagno o doccia
2. La notte
3. L’intimità
4. L’esercizio fisico
Il diabete falsa i test dell’etilometro ?
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L’etilometro in uso alle forze dell’ordine, potrebbe falsare il risultato se l’esame viene fatto ad una persona affetta da diabete di tipo 1.
Ciò potrebbe accadere a causa di una chetosi: l’organismo, in assenza di insulina nel corpo, quindi non svolgendo più il loro lavoro le cellule beta ed alfa, per reperire zucchero procede a trasformare gli acidi grassi del corpo; ciò comporta la produzione di una serie di acidi come l’acetone (acido idrossibutirrico) che potrebbero ingannare l’etilometro (Dr. Marco Sondini, primario del reparto di diabetologia dell’ospedale Brotzu di Cagliari): infatti l’effetto della chetosi sarebbe quello di un reflusso di aria gastrica in bocca contenente alcool in quantità maggiore rispetto a quella realmente presente in circolo.
La glicemia si misura con il laser
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E’ stato presentato il Glycolaser, un misuratore digitale che sfrutta la tecnologia della luce (laser) per misurare la glicemia soppiantando i vecchi misuratori basati sulla puntura del dito, in quanto automatico ed indolore.
Questo tipo di apparecchio contribuisce a migliorare la vita dei pazienti diabetici; il sistema, indolore, elimina il rischio (anche se molto remoto) di eventuali piccole infezioni che si avrebbe invece con la puntura standard: basta allineare il dito di fronte ad una finestra dell’apparecchio, per avere il risultato, senza altri sacrifici.
Il diabete e il reward pathway
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Da recenti studi è emerso che se si mantiene un livello sufficiente di dopamina, grazie a reward correttamente raggiunti, lo squilibrio insulinico o non si avrebbe o avverrebbe in modo più controllato. E' stato osservato infatti che:
- l’insulina è prodotta anche da neuroni (staminali) del sistema nervoso centrale
- per l’origine embriologica comune a quella del sistema nervoso centrale (neuroectoderma), le beta cellule presentano una particolare caratteristica: sono dotate di dopa-decarbossilasi, un enzima in grado di convertire L-dopa in dopamina. Questo farebbe capire come le insulae pancreatiche siano comprese in un sistema neuroendocrino detto APUD coinvolto in un vero e proprio sistema dopaminergico a regolazione encefalica.
Rigenerare le cellule beta nel pancreas di diabetici
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I ricercatori, coordinati daL dr. Pedro L. Herrera, hanno dimostrato su un modello animale (topi da laboratorio opportunamente ingegnerizzati per rispondere a una specifica tossina) che le cellule responsabili della produzione di insulina (le cellule beta) possono essere “rigenerate” spontaneamente dal pancreas a partire dalle cellule alfa, quelle che producono glucagone e che non sono danneggiate in caso di diabete.
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La serotonina cruciale nella prevenzione del diabete
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Il diabete sta diventando uno dei maggiori problemi di salute a livello mondiale ed è attualmente responsabile di quasi 4 milioni di decessi ogni anno. Un team di ricercatori ha studiato il ruolo della serotonina - un ormone depositato nel pancreas insieme all'insulina - per vedere se la sua assenza influisce sulla produzione di insulina. I loro risultati indicano che l'assenza di serotonina nel pancreas dei topi ha portato ad uno sviluppo rapido del diabete negli animali. I risultati, pubblicati nella rivista Public Library of Science (PLoS) Biology, aprono nuove strade per la ricerca sul diabete.
Il diabete è la malattia metabolica più diffusa nel mondo industriale e la ricerca d'avanguardia è fondamentale per affrontare questa vera e propria emergenza sanitaria a livello mondiale. Il diabete è causa di gravi malattie, come ad esempio l'ictus, la cecità e l'insufficienza renale. Inoltre influisce pesantemente sulla spesa per la sanità a livello mondiale.
Un consorzio internazionale di scienziati, guidati dall'Istituto Max Planck di genetica molecolare a Berlino, e che comprendeva ricercatori dell'Università di Maribor, in Slovenia, e dell'Istituto di farmacologia e tossicologia della Libera università di Berlino (Germania), ha individuato il ruolo della serotonina all'interno delle cellule pancreatiche produttrici di insulina e di conseguenza nello sviluppo del diabete.
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L'irisina: un ormone dell'esercizio
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Il nome dell'ormone deriva da quello della dea greca Iride, messaggera divina e personificazione dell'arcobaleno: è stato chiamato in tal modo sulla considerazione che la dea avrebbe permesso agli esseri umani di comunicare con gli dei della mitologia greca, così come l'esercizio sembra "parlare" con i vari tessuti del corpo attraverso l’ormone irisina, un ormone naturale delle cellule dei muscoli alle quali si devono alcuni dei principali benefici che il nostro fisico ricava dal movimento e dall'attività sportiva. Secondo i ricercatori, la comprensione dei meccanismi attivati da questa sostanza è un passo importante nella conoscenza del perché l'esercizio fisico fa bene sia alle persone sane sia a quelle affette da una malattia.
Il neurotrasmettitore GABA
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Alcuni studi mirano alla cura del diabete attraverso un neurotrasmettitore (l’acido gamma-amino-butirrico - GABA). Uno studio condotto su topi e pubblicato su Pnas mostra come la somministrazione di acido gamma-amino-butirrico in esemplari con diabete di tipo 1 sia in grado di rigenerare le cellule beta andate distrutte e di impedire che il sistema immunitario le aggredisca.
Ma occorrono altri studi per verificare se la tecnica funziona sull’uomo.
Finora era stato semplicemente considerato il neurotrasmettitore inibitore più abbondante a livello cerebrale, ma l’acido gamma-amino-butirrico (Gaba) potrebbe rappresentare secondo i ricercatori del St. Michael's Hospital di Toronto la cura definitiva per il diabete di tipo 1, essendo costoro riusciti - in uno studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences - a rigenerare le cellule beta andate distrutte a causa della malattia evitando contestualmente che il sistema immunitario le continuasse ad aggredire.
Obesità, individuato il neurotrasmettitore che regola il metabolismo
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Un’equipe internazionale, in uno studio pubblicato su Cell Metabolism, afferma di aver scoperto come bloccare il processo che porta le persone a ingrassare: “la scoperta apre la strada allo studio di farmaci innovativi contro l’obesità, il diabete e altre patologie metaboliche che, solo in Italia, interessano 14 milioni di persone. I ricercatori hanno modificato le cellule nervose presenti in topi da laboratorio così da far loro produrre quantità elevate di una proteina che distrugge il 2-AG; questa manipolazione genetica, che ha dimezzato il livelli cerebrali di 2-AG nei topi mutanti, ha fatto si che questi, nonostante si muovessero meno e mangiassero in misura maggiore rispetto ai topi normali, non ingrassavano anche se esposti a un’alimentazione ricca di grassi, e non mostravano le conseguenze tipiche dell’obesità come l’elevata trigliceridamia e insulino-resistenza.
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La stevia
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La Stevioside è una sostanza estratta dalla stevia rebaudiana, una pianta che ha un potere dolcificante 300 volte più del comune zucchero o saccarosio e non ha alcun apporto di calorie. Ha un retrogusto di liquirizia. Le sole foglie essiccate, ed utilizzate come dolcificante, hanno un potere di 40 volte superiore allo zucchero: 15 ml di estratto sono pari a 370 gocce circa; 15 ml di estratto corrispondono al potere dolcificante di circa 1 kg di zucchero; una goccia di estratto di Stevia equivale a circa 3 gr di zucchero; 1 cucchiaino da caffè di zucchero pesa circa 2 gr., mentre 1 bustina preconfezionata di zucchero contiene circa 5 grammi; 1 goccia di estratto di Stevia equivale a circa 1,5 cucchiaini di zucchero, e 3 gocce di estratto di Stevia equivalgono quasi ad una bustina di zucchero... ...a calorie zero!