Scoperta proteina che uccide le cellule che producono insulina.
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L'apoptosi è una specie di morte programmata o di suicidio delle cellule.
Anche se il diabete di tipo 1 (quello insulinico dipendnete o giovanile) e di tipo 2 (quello dell'anziano) sono molto diversi tra loro, in entrambi i casi si assiste ad una riduzione della produzione di insulina (totale o parziale) a causa della riduzione delle cellule che la producono, appunto per apoptosi.
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Fallita la cura del diabete attraverso anticorpi monoclonali
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La ricerca medica nel 2009 si era orientata per la la cura del diabete attraverso anticorpi monoclonali come avvenuto con effetti benefici in altre malattie rare autoimmuni come la sindrome dell'opsoclono mioclono.
La sindrome opsoclonia-mioclonia-atassia (OMA) è un disturbo neurologico acquisito dell'infanzia che si manifesta secondariamente alla presenza di un neuroblastoma (sindrome paraneoplastica) o a una infezione virale, in tenera età.
L'incidenza è circa 0,2/1.000.000 di nuovi casi l'anno.
La diagnosi è basata sulla concomitanza dei tre seguenti criteri: opsoclonia (involontaria, movimenti rapidi degli occhi), atassia/mioclonia, disturbi comportamentali e del sonno, e presenza (eventuale) di neuroblastoma (un tumore benigno).
In comune con il diabete il fatto che trattasi entrambe di malattie autoimmuni.
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La steatosi epatica predice l'insorgenza della nefropatia diabetica
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La steatosi epatica sta diventando una delle malattie più frequenti della società moderna.
Il fegato è un organo chiave per il metabolismo dei grassi.
Quando mangiamo in eccesso, il grasso infatti tende ad accumularsi anche nel fegato, formando la cosiddetta steatosi.
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Una nanoterapia per il diabete di tipo 1
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L’ultima frontiera della ricerca scientifica sulle malattie autoimmunitarie, la cui insorgenza è legata al fatto che l’organismo non riconosce alcune sue cellule e le attacca come se fossero agenti estranei, è l’utilizzo delle nanotecnologie che hanno già dato i primi risultati sulla sclerosi multipla e la cui efficacia è ora oggetto di studio anche per il diabete di tipo 1.
La possibilità di somministrare i farmaci solo nei punti precisi in cui servono è uno dei grandi sogni della medicina. Il ponte verso questo futuro che molti vedono come prossimo è fornito dalle nanotecnologie che, nell'enorme numero di applicazioni, consente anche di realizzare minuscole capsule in grado di veicolare i principi attivi nell'organismo, liberandoli là dove servono.
Negli Stati Uniti (da un gruppo del Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering della Harvard University and Children's Hospital Boston) è stata sviluppata una metodica di somministrazione intelligente di farmaci per combattere il diabete di tipo 1: nanofarmaci intelligenti iniettabili e programmabili per arrivare fino alle cellule del pancreas.
DIABETE SPORT TRAINING
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Un ottima iniziativa, dedicata ai bambini e ai giovani (6- 30 anni) con diabete mellito di tipo 1 si svolgerà attraverso la realizzazione di “Campi di educazione e promozione sportiva”, campi residenziali di tre giorni, organizzati in gruppi omogenei per età dove un team dei professionisti seguirà passo dopo passo i giovani partecipanti dal punto di vista clinico, psicologico e in particolar modo nell’avviamento e nella pratica sportiva.
L’iniziativa verrà realizzata sull’intero territorio nazionale in alcune località tra cui Poredenone, Trento, Lignano Sabbiadoro (UD), Sorrento (NA), Pavia, Tirrenia (PI), Catania,Orosei (NU) e Riccione (RN).
Diabete: ricostituire le stesse cellule distrutte dalla malattia
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Una cura per il diabete di tipo 1 è stata a lungo ricercata dai massimi esperti.
Ora, gli scienziati degli Istituti Gladstone, sfruttando la potenza della medicina rigenerativa, hanno sviluppato una tecnica in modelli animali che può ricostituire le stesse cellule distrutte dalla malattia.
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Glicotossine orali sono una delle cause modificabili di demenza e diabete nei topi e nell'uomo
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Livelli persistentemente elevati di stress ossidativo ed infiammazione precedono o sono comunque presenti durante lo sviluppo del diabete mellito sia di tipo 1 che di tipo 2, e tendono a far precipitare gli eventi che portano alla presenza delle loro devastanti complicanze.
Dato il rapido aumento dell'incidenza di diabete mellito e dell’obesità nel giro di pochi decenni, è improbabile che la causa possa ritrovarsi in nuove mutazioni genetiche, mentre sempre più dati suggeriscono un importante ruolo di fattori legati allo stile di vita.
Google annuncia Lenti a contatto intelligenti che permettono ai diabetici di misurare i loro livelli di glucosio
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Il laboratorio di ricerca di Google di ricerca famoso per il suo lavoro sui vetri delle automobili e sulle automobili auto-guida, ha svelato il suo prossimo prodotto: lenti a contatto intelligenti. La visione di Google per la tecnologia indossabile ha compiuto un altro balzo in avanti ambizioso il 16 gennaio 2014 quando la più grande società di ricerca Internet del mondo, ha annunciato che sta sviluppando una lente a contatto intelligente che ha lo scopo di aiutare i diabetici misurare i loro livelli di glucosio: le lacrime che bagnano la lente sopra l'occhio quando si battono le palpebre degli occhi trasmettono i dati in modalità wireless a un dispositivo nelle vicinanze (presumibilmente uno smartphone, uno smartwatch o agli occhiali Google Glass): i nostri corpi diventando reti di impianti e potenziamenti interconnessi se aggiungiamo la tecnologia dei microinfusori e degli holter glicemici e della comunicazione bluetooth di questi apparati con i telecomandi che appunto gestiscono questi dispositivi.
In altre parole lenti a contatto come holter glicemici.
Cioccolato fondente: effetti benefici sull'ipertensione ed altro ma con moderazione
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Si definisce fondente il cioccolato quando la pasta di cacao, oltre al burro di cacao e allo zucchero, supera il 43% del peso totale ed è privo di latte. Il contenuto ottimale di cacao rispetto al gusto dovrebbe essere compreso tra il 55 e il 75%. Il cioccolato extra-amaro comprende una percentuale di cacao compresa tra l’85 e il 90%.
Negli anni Settanta il cioccolato, nonostante i suoi numerosi amatori, subì un crollo di popolarità perché ritenuto responsabile di diverse patologie: l’aumento di peso e quello del colesterolo; l’insorgere della carie; i danni alla pelle. Ne scaturì l’erronea convinzione che “il cibo degli dei” fosse un alimento peccaminoso e pericoloso !
Oggi, per fortuna, tutti questi luoghi comuni sono stati smentiti scientificamente dai nutrizionisti, i quali, al contrario, consigliano di inserire questo alimento nella dieta quotidiana, con l’unica raccomandazione di non abusarne, come del resto per qualsiasi alimento.
Alcune ricerche hanno evidenziato di come il cioccolato produca effetti benefici per i diabetici: 100 grammi al giorno abbassano la pressione. altre hanno evidenziato i benefici per il cuore e uno più recente l'effetto sedativo per la tosse persistente.
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Curare il diabete con una pianta africana
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La scoperta sarebbe sensazionale, miracolosa e forse per questo motivo non verrà mai immessa nel mercato: per curare il diabete basterebbe somministrare ai pazienti l'estratto di una pianta africana ... un sogno !!!
La Vernonia Amygdalina, chiamata in Nigeria Eworo o Etidot, è un arbusto cespuglioso dalle foglie amare, usato dagli scimpanzè per liberarsi dia parassiti e dalla popolazione locale come febbrifugo e stimolante delle funzioni digestive.
Fragole, benefiche contro il diabete e le malattie cardiovascolari
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Per fragola si intendono i frutti delle piante del genere Fragaria a cui appartengono molte specie differenti.
Anche se le fragole sono considerate dei frutti dal punto di vista nutrizionale, non lo sono dal punto di vista botanico: i frutti veri e propri sono i cosiddetti acheni ossia i semini gialli che si vedono sulla superficie della fragola.
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Le proprietà benfiche dei pistacchi
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La frutta secca è uno degli alimenti dalle proprietà benefiche più importanti per la salute.
Il pistacchio (Pistacia vera) è un albero della famiglia delle Anacardiaceae. Può raggiungere un'altezza di circa 12 metri e un'età di 300 anni.
La parola "pistacchio" deriva, attraverso l'arabo (fustuaq), dal persiano (pesteh). Il termine siciliano festuca o frastuca con il quale si indica sia la pianta che il frutto prodotto, deriva direttamente dalla parola araba.