Stampa
Categoria: Notizie
Visite: 6364

E’ stato presentato il Glycolaser,  un misuratore digitale che sfrutta la tecnologia della luce (laser) per misurare la glicemia soppiantando i vecchi misuratori basati sulla puntura del dito, in quanto automatico ed indolore.
Questo tipo di apparecchio contribuisce a migliorare la vita dei pazienti diabetici; il sistema, indolore, elimina il rischio (anche se molto remoto) di eventuali  piccole infezioni che si avrebbe invece con la puntura standard: basta allineare il dito di fronte ad una finestra dell’apparecchio, per avere il risultato, senza altri sacrifici.


Consentirebbe anche un risparmio del costo sociale a carico della pubblica amministrazione per la fornitura di glucometri e strisce reattive (se si considerano 6/7 strisce al giorno, una scatola da 50 strisce dura una settimana) mentre con il glycolaser si potrebbero avere una quantità infinta di monitoraggi senza costi (ad eccezione delle pile) con conseguenze positive quindi sul generale controllo  della glicemia del diabetico.
Infine darebbe vantaggi anche all’inquinamento per gli scarti conseguenti alle strisce reattive e alle scatole di plastica dove sono contenute che vengono gettati nel cassonetto dopo l’uso

L’apparecchio è stato presentato a Torino durante il Congresso della Società Italiana di Diabetologia, ma è ancora in fase di studio, condotto da ingegneri italiani ed esattamente dal Diabetes Research Center dell'Istituto San Raffaele di Milano, sotto la direzione del dr. Emanuele Bosi, che sta dando buoni risultati (90%),  anche se sono necessari interventi che portino l’affidabilità dell’apparecchio al 95% richiesta da Food and Drug Administration statunitense ed European Medicines Agency  per la commercializzazione del prodotto.
E’ stato sperimentato su poco meno di 200 persone fra controlli e pazienti diabetici, con controlli, a digiuno e dopo i pasti, confrontati con i valori ottenuti col test standard sul sangue: il risultato è stato che in un caso su due i valori misurati erano all'interno degli standard di riferimento per la qualità dei glucometri; il problema sta nei valori bassi: infatti «avere la glicemia a 60 e ricevere una misurazione pari a 70 può fare la differenza, mentre averla a 160 e leggere 170 non cambia molto le cose ai fini della cura», come dichiara lo stesso dr. Bosi.

Gli ottimi risultati fino ad ora conseguiti fanno ben sperare per una prossima commercializzazione del prodotto.

Pubblicato il 26 maggio 2012  sul Corriere.it
Peer saperne di più:  
http://www.corriere.it/salute/cardiologia/12_maggio_22/glicemia-laser-diabete_5e16b102-a347-11e1-a356-c1214eb8d3f7.shtml