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Categoria: Le mie storie
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Dall’anno scorso porto il microinfusore e pratico il windsurf da quando avevo 16 anni e che mai mi ha dato problema.
Per prudenza in acqua entro sempre in iperglicemia (anche valori superiori a 200 mg.)  ed è chiaro che questa permane anche dopo aver fatto molto sport per molte ore.
Tuttavia questo non ha mai costituito per me un problema (ad es . di chetoacidosi) in quanto i valori sono sempre rientrati nella norma con l'insulina.    

Questo è il primo anno in cui mi sono trovato a fare la mia vacanza al mare con il microinfusore: meta la Grecia con vento moderato (a partire dai 15 nodi) a partire dalle ore 14,00 tutti i giorni fino alle 20,00; quindi una vacanza basata sulla piena attività sportiva. 
Poiché l’ago del catatere risulta applicato sull’addome rischiavo che l’ago si staccasse in continuazione; per cui sono tornato alla classica siringa.

Bisognava subito affrontare il problema del tipo di insulina e del quantitativo.
Prima di passare al microinfusore facevo 26 unità di basale e 8 a colazione, 14 a pranzo e 18 a cena di  actrapid.
Con il microinfusore una basale di complessive 21 unità e i boli di 2,5 a colazione, 8 a pranzo e 12 a cena di actrapid.
Ho provato a tornare al passato, al buio limitandomi a diminuire di 2 unità (quindi 24 unità) e a diminuire anche i boli (gli stessi del microinfusore) tuttavia innovando nell'orario di somministrazione dell'insulina lenta che dalla sera passava al mattino.
Poiché la mia vita in vacanza è cambiata radicalmente, nel senso di movimento tutto il giorno, i primi giorni le 24 unità di sola basale sono risultate eccessive: in pratica pur eliminando il bolo del pranzo continuavo ad avere continue ipoglicemie.
Dopo tre giorni sono arrivato a 19 unità, facendo a colazione 1,5 unità, niente  a pranzo inbase all'alimentazione (se mangiavo soli 50g. di pane e 2 unità se mangiavo pane (50g) accompagnata da un buon piatto di pasta - 80g) e 8 a cena (12 se si mangiava al ristorante).
Devo dire che dopo i primi giorni, è andato tutto bene….rilassandomi anche dal fatto di non portare sempre dietro un apparecchio sempre attaccato, che, per quanto possa essere straordinario per la cura del diabete, è sempre un “estraneo”.
Al ritorno ho riattaccato il microinfusore ritornando ai precedenti dosaggi e tutto è tornato come prima.