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Categoria: Le mie storie
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Ho appena letto l’articolo sullo stress da rinnovo patente e mi ci rivedo nelle cose dette.

Anzi ne approfitto per raccontarvi una storia incredibile accadutami avanti alla Commissione Medica Locale di Roma.

Premesso che io sono un diabetico dal lontano 1978 per fortuna senza complicanze, siamo nel 2011, subito dopo il regolamento con cui l’Italia recepisce la direttiva comunitaria europea che portava la guida a 5 anni.

Dopo aver fatto le classiche visite oculistica e cardiologica, analisi del sangue - con tutti i valori nella norma - mi reco dal diabetologo per fare la visita preliminare ove il medico valuta uno stato di salute ottimale ma soprattutto in assenza di complicanze diabetiche.

Ma il mio diabetologo mi dice che, come diabetico, dovevo andare avanti la CML: mi fidavo di lui anche perché mi aveva detto che era stato uno dei componenti della Commissione che aveva contribuito a modulare i certificati medici con i livelli di abilità alla guida.

Dopo la visita, nel certificato il medico scrive 5 anni anche se mi dice le testuali parole:

Se ti va bene, la CML ti riconosce 3 anni altrimenti 2 ma io ci scommetto che la CML te ne da al massimo 2 … poi mi farai sapere !!

Rimango perplesso e me ne vado.

 

Il giorno della visita mi presento alla CML; con me c’erano anziani, gente cui era stata rimossa la patente per ubriachezza, droga ed altro, cosa questa che mi fa sentire un po’ a disagio in quanto mi sono sentito trattato come la stessa gente che ha compiuto illeciti … ma va bene lo stesso lo scopo era quello di prendere la patente con un rinnovo massimo di 5 anni (!) anche per dimostrare al mio medico che si era sbagliato e che la Commissione mi avrebbe dato un periodo di rinnovo più lungo: in fondo ero un soggetto che stava bene in salute e senza complicanze, per cui avevo tutti i presupposti per aspirare ai 5 anni.

Entro nella sala medica dove vengo ricevuto da tre persone, da un aspetto poco accogliente, tipico da passacarte che non ti guardano nemmeno in viso con la testa abbassata a leggere non sia sa che cosa e qui succede l’incredibile: vedono la patente, leggono velocemente il certificato medico del medico curante e del diabetologo, poi mi fanno sedere su una sedia e mi fanno leggere con gli occhiali una lettere (tra me mi chiedo: ma che ho fatto a fare la visita oculistica …. Ho pure perso un giorno di ferie !!!); poi mi dicono di accomodarmi fuori perché a breve mi avrebbero dato il certificato sostitutivo della patente.

Dopo un quarto d’ora esce un addetto, chiama i presenti e distribuisce i certificati.

Appena leggo sussulto esclamando ad alta voce: “Caz.. ! … 2 anni …. il dottore aveva ragione !”.

Mi avvicino all’addetto e chiedo di parlare con i componenti della commissione ma l’addetto dice che non era possibile. A questo punto incomincio ad alzare la voce al punto che uno dei commissari viene a chiedere cosa stesse succedendo. Dopo insistenze mi fa rientrare nella sala spiegando che le mie condizioni di salute non giustificavano i due anni mancando tra l’altro la motivazione del giudizio (come la normativa sulla trasparenza amministrativa impone).

Tuttavia all’inizio mi confermano che non avrebbero potuto cambiare un giudizio già emesso e che i due anni loro li potevano dare perché era la legge stessa che legittimava la Commissione a stabilire il periodo di rinnovo, anche contro il suggerimento del diabetologo.

Constata la rigidità dei commissari, minaccio che essendo avvocato, avrei fatto ricorso, pur non conoscendo ancora la disciplina legale che appunto disciplinava il rinnovo della patente anche se era la logica e il buon senso a farmi usare un tono imperioso e sicuro nell’affermazione delle mie ragioni.

A questo punto i Commissari riprendono le carte e mi dicono:

ti possiamo dare al massimo 3 anni, considerato che in sostanza stai bene e non ha complicanze ma non ti possimao dare 5 anni perché sei iperteso come risulta dal certificato medico scritto dal medico curante”, e che quindi avrei dovuto riprendermela con detto medico che non avrebbe dovuto scrivere nulla sul certificato perché in fondo “non era una complicanza ma che comunque pregiudicava tutto il mio stato di salute”.

Incredibile: esco dalla sala medica chiedendomi se ero stato avanti a dei medici competenti oppure ero appena uscito dal mercato dove mi ero recato per acquistare la data di rinnovo della patente.

Mi sentivo umiliato ! avvertivo che i miei diritti di libero cittadino erano stati violati … che alcune persone avevano abusato della loro posizione, più esattamente del loro potere, agendo al solo scopo di cautelarsi da una loro eventuale responsabilità, quali poi non si capisce visto che in caso di incidente le forze dell’ordine non perseguono i medici legali o i commissari !

Con questo episodio ho constatato che è difficile vivere da diabetico in questa società venendo catalogato come un malato grave … e che probabilmente se fossi vissuto durante l’antica Sparta, questa specie di medici mi avrebbe buttato giù dalla rupe insieme alle persone incapaci di combattere perché inferiori.

Chiamo al telefono il mio diabetologo per dirgli che costui aveva perso la scommessa dicendogli che mi avevano dato 3 anni e lui con un tono meravigliato esclama:

strano !!” e gratificandomi con un bel “bravo !

Ma quale strano … aveva indovinato perché conosceva bene i suoi polli … ma io tutta la verità non glie l’ho mai detta.

Decido di approfondire il discorso sulla durata e qui su internet mi accorgo che su un file del Ministero della Salute, ripeto il “Ministero della Salute !!!” si discriminava appunto tra diabetici con e senza complicanze …. riconoscendo ai secondi 5 anni e non 2 e che l’ipertensione non era un complicanza che giustificava la riduzione degli anni a 3 … e meno male che il mio medico era informato sulla competenza della CML.

Scaduti i 3 anni ho reiniziato il percorso medico per ottenere il rinnovo della patente.

Questa volta preoccupato che la mia ASL non riconoscesse la competenza dei medici legali, mi informo preventivamente su internet ma qui mi accorgo di una confusione totale: alcune ASL applicavano la legge distinguendo tra diabetici con e senza complicanze (Veneto), altre che invece ne parlavano genericamente senza fare distinzioni sembrando la competenza esclusiva della CML (Lazio, in particolare Roma).

A questo punto decido di rischiare seguendo la legge, ossia quella avanti al medico-legale, eh si perchè al giorno d'oggi  seguire la legge è diventato un rischio.

Finalmente dopo molta ansia riesco ad ottenere i miei sospirati 5 anni, ma come tutte le storie a lieto fine, incontro finalmente presso la mia ASL di appartenenza, che ringrazio, medici competenti che soprattutto tengono conto dei suggerimenti espressi dei medici specialisti in diabetologia.